Il simposio internazionale ‘Musei Resilienti’ organizzato da Musei Toscani per l’Alzheimer e sostenuto dall’Ambasciata e il Consolato Generale si avvicina. Il programma prevede tanti interessanti relatori internazionali tra cui la direttrice dello Zeeuws Museum, Marjan Ruiter e il public mediator del Van Abbemuseum, Loes Janssen.
Iniziamo a conoscerli!
Partiamo subito dagli organizzatori, il coordinamento della rete Musei Toscani per l’Alzheimer: Cristina Bucci, Chiara Lachi, Luca Carli Ballola e Michela Mei.
Perché un simposio internazionale su questo tema è importante in questo momento specifico?
La pandemia ci ha dimostrato che la nostra buona salute, più e prima che dalla medicina, è protetta e garantita dai nostri comportamenti, personali e sociali (e questo è ovviamente ancor più vero quando le terapie farmacologiche sono inefficaci o insufficienti); che il benessere di ciascuno di noi è in buona parte, inevitabilmente, dipendente da quello di tutti gli altri membri della comunità di cui facciamo parte – e che siamo quindi, tutti, responsabili anche del benessere degli altri. Ma anche che, purtroppo, ci sono persone più fragili, più vulnerabili, che abbiamo il dovere di contribuire a proteggere.
Una ricerca appena pubblicata in Italia ha osservato, in oltre la metà delle quasi cinquemila persone con demenza coinvolte, un drammatico aggravamento dei sintomi della demenza e un aumento di disturbi del comportamento, già dopo il primo mese di lockdown. I familiari hanno riportato un enorme aumento del proprio carico di cura, con conseguente ansia e depressione. Lo studio afferma in conclusione, l’esigenza di nuove strategie socio-sanitarie che aiutino i caregiver familiari a prendersi cura in maniera efficace dei loro cari.
È proprio in questa direzione che, nell’ultimo anno, hanno lavorato i musei e le biblioteche che fanno parte del Sistema Musei Toscani per l’Alzheimer, così come musei e organizzazioni culturali di tutto il mondo: continuando a sviluppare nuove modalità per rimanere in contatto, anche se a distanza, con il pubblico delle persone con demenza e di chi se ne prende cura.
Un simposio internazionale è dunque importante in questo momento perché consente di esplorare le varie modalità sperimentate da musei e organizzazioni culturali di tutto il mondo per rispondere al bisogno urgente e comune delle famiglie, dall’Europa al Giappone, agli Stati Uniti, di non essere lasciate sole. Confrontare pratiche ed esperienze offre a tutti i partecipanti la possibilità di accrescere conoscenze e competenze, stimolando non solo nuovi progetti, ma anche politiche innovative e strategie per la costruzione di una comunità più attenta, consapevole e solidale.
Musei Resilienti vuole affermare il ruolo propulsivo dei musei nella rete dei servizi e l’importanza della cultura e della creatività nella vita di tutte le persone.